La Sagra dell'uva di Marino: storia, tradizione e vino che scorre dalle fontane
- Redazione
- 12 ott
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di Debora Piergallini

Ogni primo weekend di Ottobre, come da tradizione, il comune di Marino, all’interno della cornice dei Castelli Romani, alle porte di Roma, ospita la sua ricorrenza storica più nota, la “Sagra dell’Uva”. L’edizione appena conclusasi è stata la 101°, e quest’anno il comune ha esteso i festeggiamenti per 2 settimane, dal 26 Settembre al 6 Ottobre.
Durante la Sagra il centro storico di Marino viene blindato, e nei vicoletti vengono allestiti vari stand di prodotti locali, che offrono dalla Porchetta di Ariccia fino al protagonista Vino dei Castelli Romani; e le sue due piazze principali, Piazza Matteotti e Piazza San Barnaba, diventano dei palcoscenici a cielo aperto, ospitando il corteo storico, l’evento delle fontane che danno vino e gli spettacoli teatrali e musicali di sera. Quest’anno, proprio per sottolineare che la Sagra ha sorpassato i 100 anni, sono state esposte le varie locandine di tutte le edizioni passate fino a quella del 2025 su tutto Corso Trieste.
Le origini della Sagra dell'uva di Marino
“La Sagra dell’Uva” fu istituita nel 1925, grazie all’iniziativa del poeta romano, originario di Marino, Leone Ciprelli, per commemorare l’evento della vittoria della Lega Santa contro l'Impero ottomano nella battaglia di Lepanto del 7 ottobre 1571, ma anche per celebrare l’importanza della vitivinicoltura dei Castelli Romani. battaglia di Lepanto ebbe luogo nel golfo di Corinto, in Grecia, nel giorno Domenica 7 ottobre 1571, dove le forze navali cattoliche, riunite sotto la Lega Santa, sconfissero quelle ottomane. A capo del comando cattolico era stato posto il generale Don Giovanni d’Austria, mentre il contingente pontificio era guidato dal principe romano Marcantonio II Colonna. A seguito della vittoria, quest’ultimo intraprese un viaggio di ritorno, da Messina a Napoli, fino a Roma per conferire con il Papa, Pio V, il quale gli consigliò di ritirarsi nel suo feudo familiare di Marino, dove fu accolto vittoriosamente. Da qui il 4 Dicembre partì alla volta di Roma, per entrare trionfalmente attraverso la porta di San Sebastiano. La spedizione, che aveva comandato, era stata posta sotto la protezione della Madonna del Rosario, raffigurata sullo Stendardo di Lepanto, e Papa Pio V ordinò in tutte le località pontificie di festeggiare ogni prima domenica del mese di ottobre, la Madonna del Rosario. Da questa ricorrenza religiosa, poi Leone Ciprelli prese appunto spunto per ideare la Sagra dell’Uva di Marino.
Il corteo storico della Sagra dell'uva di Marino

Come da tradizione, ogni anno la prima domenica di ottobre, di mattina ha luogo la processione storica, proprio in correlazione alla Madonna del Rosario, mentre nel pomeriggio il centro storico ospita la passeggiata del Corteo Storico, che rievoca il ritorno del valoroso Marcantonio II Colonna dalla battaglia di Lepanto, e l’incontro con la sua amata, la nobile Felice Orsini. La preparazione del Corteo richiede tempo e cura, e le associazioni storiche locali lavorano nei mesi precedenti alla sagra per realizzare i costumi tradizionali storici, utilizzati poi dai volontari che partecipano al corteo. Varie figure si propongono per prendere parte al corteo, interpretando nobili, dame, popolani, cavalieri e schiavi turchi. Inoltre, ci sono sbandieratori e bande musicali, per evocare la storicità dell’evento. Per interpretare i due protagonisti del corteo, annualmente si selezionano due volti noti del panorama artistico e televisivo italiano, quest’anno Sergio Muniz ha interpretato Marcantonio II Colonna, e Adriana Volpe ha vestito i panni di Felice Orsini. Il corteo è partito separatamente dai due lati del paese: da Corso Vittoria Colonna è arrivato Marcantonio II Colonna a cavallo, con a seguito i suoi cavalieri e gli schiavi ottomani “catturati” in battaglia, con in sottofondo tamburi, trombe e sbandieratori; mentre da Corso Trieste un’altra banda ha accompagnato Felice Orsini, con nobili e popolani a seguito, per recarsi in Piazza Matteotti, per accogliere il ritorno del suo consorte. L’incontro tra Adriana Volpe e Sergio Muniz nella piazza ha poi culminato con l’entrata nel palazzo storico che si erige proprio su Piazza Matteotti, per raggiungere il balcone centrale, dove è avvenuta la simbolica consegna delle chiavi del paese da parte del Governatore della Città di Marino, con tanto di discorso su pergamena. Un lungo applauso dei visitatori ha acclamato il saluto dal balcone di Marcantonio e Felicia Orsini, i quali poi, uscendo dal palazzo, hanno proseguito fino a Piazza San Barnaba per terminare il corteo in Piazza Colonna.
La Sagra dell'uva di Marino e le celebri fontane che danno vino
Al termine del corteo, nel tardo pomeriggio, avviene la rievocazione delle fontane che danno vino, immagine simbolica di festività, voluta proprio dall’ideatore, Leone Ciprelli, che prese spunto dalla pratica usata in passato, di versare vino dalle fontane e dalle statue durante le feste sfarzose che i Colonna tenevano nel loro feudo. Tale evento viene riprodotto, come da consuetudine, nella fontana dei Quattro Mori, in Piazza Matteotti, e nella fontana del Nettuno, in Piazza San Barnaba, dove gli organizzatori distribuiscono bicchieri ai visitatori che accerchiano le fontane, e distribuiscono loro il vino, tramite dei miscelatori attaccati alle fontane. Al termine della mescita, vengono distribuiti dei sacchetti di uva locale, il tutto contornato da musica popolare dagli altoparlanti e la giovialità dei visitatori che partecipano a questa usanza. Questa tradizione goliardica conferisce in realtà valore ai prodotti locali principali di Marino, e dei Castelli Romani, l’uva e il vino. I Castelli Romani sono famosi per il loro vino DOC, e per i numerosi vigneti presenti sul territorio, e proprio nel 2025 i Castelli Romani sono stati riconosciuti come “Città del Vino Italiano”, iniziativa che unisce vari comuni per promuovere il patrimonio vinicolo locale.
Scopri di più sulla Sagra dell'uva di Marino
Non tutti sanno che la “Sagra dell’Uva” non termina la sera della prima domenica di Ottobre, ma viene in realtà prolungata fino al Lunedì successivo, in quanto viene data la possibilità ai cittadini di Marino di godersi la loro Sagra in intimità, e per questo il Lunedì è noto come la Sagra dei Marinesi. Viene infatti riproposto lo stesso programma del giorno prima, con il corteo storico e le fontane che danno vino, poi dopo lo spettacolo serale, poco prima della mezzanotte, ha luogo lo spettacolo pirotecnico dei fuochi d’artificio, in prossimità della stadio comunale “Domenica Fiore”. I fuochi d’artificio segnano proprio il termine dei festeggiamenti, e sono visibili da vari scorci del comune ma anche dai paesi circostanti.
Inoltre “La Sagra dell’Uva”, oltre ad essere una delle sagre nazionali più note e antiche sul tema del vino, viene anche citata nella famosa canzone popolare “Nannì”, scritta nel 1926 da Franco Silvestri, e portata alla notorietà grazie all’interpretazione di Ettore Petrolini, e poi reinterpretata negli anni da numerosi artisti tra cui Anna Magnani, Claudio Villa, Lando Fiorini e Gabriella Ferri, per citarne alcuni.
Lo vedi, ecco Marino, la sagra c’è dell’uva
fontane che danno vino, quant’abbondanza c’è.
Appresso viè Genzano, cor pittoresco Albano
su viett’a diverti’, Nannì Nannì.








