Viaggio nel cuore della Toscana mineraria: il Parco Archeminerario di San Silvestro, il suo Castello medievale e le famose Miniere del Temperino
- Redazione
- 27 lug
- Tempo di lettura: 4 min
di Silvia Assunti
Avete mai pensato di diventare minatori per un giorno? Scendere nelle profondità della terra ed esplorare quei cunicoli e gallerie che, per secoli e talvolta millenni, hanno fornito all’uomo materiali preziosissimi.
In Toscana, vicino Campiglia Marittima, è possibile indossare elmetto e torcia e vestire i panni di un minatore al Parco Archeominerario di San Silvestro.
Parco Archeominerario di San Silvestro: natura e archeologia

Parcheggiata la macchina in uno spazio sterrato in mezzo al verde, poco più innanzi si trova l’ingresso del Parco, che copre una superficie di 450 ettari.
L'area comprende:
Le Miniere del Temperino (visita guidata sotterranea)
La Galleria Lanzi - Temperino (un trenino collega le due aree)
Il Castello di San Silvestro (villaggio medievale dei minatori e dei fondatori)
Il Museo dell'Archeologia e dei Minerali
Il Museo delle Macchine Minerarie
Sentieri naturalistici e percorsi trekking
Le Miniere del Temperino in Toscana: una storia millenaria




Le Miniere di Temperino hanno una storia millenaria. Erano già operative all’epoca degli Etruschi che, nel VII secolo a.C., estraevano principalmente rame, argento e piombo.
L’attività mineraria è proseguita nei secoli e, durante il medioevo, queste miniere furono sfruttate dalla Repubblica di Pisa per poi essere dismesse nel XIX secolo.

Oggi, le Miniere del Temperino sono silenti, ma l’eco dei minatori che per millenni hanno picconato incessantemente i pozzi avvolge i visitatori.
Come venivano scavati i pozzi? Storie e ricordi
Ogni volta che penso alle miniere due sono i ricordi che mi vengono in mente.
Il primo alberga nell'infanzia con Willy E. Coyote che tenta in tutti i modi di catturare BipBip in tunnel polverosi finendo, immancabilmente, per far esplodere i cunicoli sulla propria testa. Eppure, l’uso del TNT per aprire cunicoli nelle miniere è piuttosto recente. È infatti un metodo estrattivo che risale al XX secolo e prevede un metodo di scavatura dei pozzi orizzontale e non verticale. Prima dell’avvento del TNT i pozzi minareti erano scavati verticalmente impiegando picconi e martelli.
E questo è proprio uno degli aspetti più affascinanti della Miniera del Temperino dove sono ancora visibili i pozzi minerari scavati verticalmente durante i millenni. Alcuni di questi pozzi sono di epoca etrusca - in uno di questi è stato trovato un manufatto di origine etrusca, probabilmente utilizzato da uno dei minatori durante lo scavo.
Il secondo ricordo, invece, ve lo svelo tra poco.
La Miniera: visita guidata nel sottosuolo
Il secondo ricordo, invece, è legato al Verga e alla novella di Rosso Malpelo.
Per accedere ai vari percorsi di visita delle Miniere e del Castello di San Silvestro, occorre munirsi di biglietto. Presso la biglietteria si trova anche il museo con reperti minerari e storia della miniera.
La visita alla Miniera del Temperino avviene con una guida e muniti di elmetto e torcia.
Il tunnel è stretto e buio con il soffitto che quasi sfiora la testa. Lungo il percorso che conduce nel ventre della miniera, la guida ha fornito indicazioni e dettagli sui minerali estratti, sui pozzi e sugli attrezzi utilizzati.

Uno dei primi pozzi che si incontrano è il pozzo antico con ripiena, mentre più avanti è possibile sostare in un grande spiazzo, la Discenderia. Come suggerisce il nome, la Discenderia era utilizzata per spostarsi agilmente tra i vari livelli della miniera grazie a scale a pioli in legno, ancora addossate alle pareti.

Lungo il percorso della miniera si osservano diversi pozzi verticali, compreso l’unico al momento databile all’epoca etrusca.

Altro dettaglio affascinante sono i solchi visibili delle tracce lasciate dalla dinamite, risalenti all’ultimo periodo di scavo della miniera.
La vera attrazione del Temperino, però, si incontra quasi alla fine del percorso: una cascata celeste accesso, l’oro liquido degli antichi. È la crisocolla che gocciola lenta lungo le pareti creando cristalli di una bellezza unica. La cascata di crisocolla presente al Temperino è una delle poche esistenti in Italia.
Usciti dalla miniera, è possibile proseguire il percorso di esplorazione su un altro sentiero che conduce alla visita del castello di San Silvestro.


Earle e Tunnel Lanzi-Temperino: in treno nella miniera
Per arrivare al Castello occorre attraversare il Tunnel Lanzi-Temperino a bordo di un vecchio treno.


Lungo la strada che conduce al treno è possibile visitare Pozzo Earle, un museo sulle macchine utilizzate per il lavoro nelle miniere. Il pozzo, che raggiunge una profondità di 200 mt., veniva utilizzato per il trasporto di macchinari e minatori dalla superficie alla miniera e viceversa.

Poco oltre Pozzo Earle si trova la stazione del treno per il tour nella miniera Lanzi-Temperino. Sempre nei pressi della stazione, all’interno del Morteo - una struttura in metallo utilizzata dai minatori come spogliatoio e mensa - è allestita una mostra sulla vita e l’attività nella miniera nel XX secolo.
Saliti sul treno giallo, comincia l’esplorazione del tunnel Lanzi-Temperino. La galleria mineraria fu costruita a partire dalla seconda metà del 1800 e terminata negli anni ‘60. La temperatura all’interno della galleria, così come di tutti i cunicoli minerari, visitabili è di 14 gradi. Durante il percorso è possibile ammirare diversi sedimenti minerari nonché alcuni attrezzi e vagoni utilizzati nelle miniere.

Il treno si ferma in un vasto spazio che offre una splendida visuale sul Castello di San Silvestro. Qui è possibile decidere se scendere e proseguire fino al Castello o se rimanere a bordo e tornare indietro.
Castello di San Silvestro: il villaggio dei minatori
Il Castello di San Silvestro fu costruito tra il X e l’XI sec. per volere della famiglia Gherardeaca che voleva sfruttare il più possibile il giacimento minerario. Il castello è stato sempre poco abitato nei secoli perché privo di qualsiasi fonte d’acqua.


Attualmente è possibile visitare le rovine del castello con la chiesa e il cimitero, alcune case e un forno utilizzato per la cottura sia del pane che dei ciottoli.

Se visitate il Castello, non perdetevi il tavoliere del Filetto scolpito sulla pietra all’ingresso, probabilmente utilizzato dalle guardie per ingannare il tempo.



Camminando tra gallerie e rovine, si ha la sensazione di sfiorare vite lontane, di sentire il respiro dei minatori che, nei millenni, hanno scavato queste viscere di pietra. Il Parco Archeominerario di San Silvestro non è solo turismo, ma un viaggio nel tempo per ricordarci quanto, nelle tenebre della terra, l’uomo abbia trovato luce, lavoro, memoria.








