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Monte Cavo: storia, sentieri e panorami mozzafiato tra i Castelli Romani

di Debora Piergallini


A 950 mt s.l.m. spicca une delle vette più alte dei Castelli Romani, il Monte Cavo, antico Vulcano Laziale, estintosi circa 10.000 anni fa, dove è presente uno dei punti panorami più belli della zona, denominato l’Occhialone, da cui è possibile osservare contemporaneamente sia il Lago di Castel Gandolfo che il Lago di Nemi.


Panorama Monte Cavo Castelli Romani

I sentieri "wild" per raggiungere Monte Cavo

I camminatori più avventurosi possono iniziare la loro passeggiata prendendo uno dei vari sentieri sterrati che dalla Via dei Laghi, lato Ariccia, portano su fino al Monte Cavo. Sfortunatamente ci sono due difficoltà, la prima è che non si può parcheggiare sul bordo della via di Laghi; quindi, meglio arrivarci in bici o parcheggiare in zone attrezzate per poi proseguire a piedi; la seconda è che Google Maps non traccia questi sentieri ma si possono trovare vari cartelli nel bosco che indicano come arrivare fino alla vetta. E’ decisamente un percorso più adatto a chi ha buone gambe e buon spirito di orientamento. 


Monte Cavo da Rocca di Papa: la Via Sacra

Via Sacra Monte Cavo Castelli Romani

Altra opzione, sempre dalla Via deli Laghi, è di raggiungere la rotatoria di Rocca di Papa (km 12 - nei pressi dei Ristoranti ”La Parisiana” e “La Foresta”) e salire per la strada che porta verso il paese. Dopo circa 1 km sulla destra si trova una sbarra alzata che delinea l’inizio della zona militare, da lì si prende Via delle Scalette, così tracciata su Google Maps, una strada parzialmente asfaltata, stretta e a doppio senso. Dopo poco meno di 1km, si incrocia un cancello verde sulla destra, in prossimità del quale si può lasciare l’auto su strada e si può prendere la Via Sacra per arrivare al punto panoramico. Il sentiero si trova sul lato sinistro ed è indicato da cartelli. Questo itinerario è quello più adatto se si vuole ammirare la Via Sacra nella sua interezza, in quanto ancora mantiene il suo originale basolato romano.


La sacralità del Monte Cavo nell'antichità

La Via Sacra trae origine dalla sacralità del Monte Cavo, in origine città latina di Cabum, l’attuale Rocca di Papa, considerato un luogo di culto dai popoli preromani e poi dai romani stessi. Fu Tarquinio Prisco a istituire su questo monte il “Tempio di Giove Laziale”, un tempio comune per Latini, Ernici e Volsci, dove ogni anno si svolgevano le “Feriae Latinae”, ossia delle grandi celebrazioni in cui i Consoli dovevano portare in sacrificio a questa divinità agnelli, formaggi, latte e altri cibi. Inoltre, in caso di vittoria, il console doveva celebrare il suo trionfo sul Monte Albano, l’attuale Monte Cavo. Successivamente nel Medioevo, il Tempio perse il suo significato e fu abbandonato. Con i suoi resti fu costruito un eremo dedicato a San Pietro, poi tramutato in monastero durante il 1700, e, successivamente, alla fine del 1800 divenne un albergo, che si dice ospitò personaggi noti come Umberto di Savoia, il generale Armando Diaz, ed il Re d’Inghilterra Edoardo VIII. Nel tempo poi questa struttura è stata del tutto abbandonata, e ad oggi il Monte Cavo è un’area militare protetta e inaccessibile sulla sua vetta, dominata da antenne e ripetitori radio-televisivi per network e tv, sia locali che nazionali.


L'itinerario più semplice per arrivare all'Occhialone

Ritornando a come raggiungere l’Occhialone, l’ultimo percorso, quello più semplice, è di proseguire in auto su tutta Via delle Scalette, circa 20 minuti di salita dalla rotatoria di Rocca di Papa. Bisogna guidare con estrema cautela, sia perché il manto stradale è danneggiato in alcuni tratti, e sia perché la strada si restringe sempre di più, permettendo il passaggio una macchina alla volta, con l’aggiunta che si possono incontrare altre auto, ciclisti o persone a piedi. Impostando su Google Maps il punto panoramico dei due laghi, le indicazioni del navigatore portano fino a su, poco prima della cima con le antenne. Sulla sinistra c’è una rientranza dove è possibile parcheggiare, e vi si trova un cancello verde da cui si vedono i resti del basolato romano. Prendendo la Via Sacra da questo punto, in meno di 5 minuti a piedi si arriva al punto panoramico dell’Occhialone, dove appunto è possibile ammirare i due Laghi.


Il panorama unico dei due laghi dell'Occhialone

Panorama Lago Castel Gandolfo e Lago Nemi

A destra si scorge il Lago di Castel Gandolfo, più grande rispetto all’altro, e sui bordi del lago si intravedono in lontananza le sagome delle cupole della residenza papale. Castel Gandolfo è un luogo visitato da tanti turisti durante l’anno, e il Lago offre ristoranti e locali per ogni gusto, ed in estate vari stabilimenti balneari attrezzati. A sinistra invece, si può ammirare il Lago di Nemi, dall’aspetto più selvaggio e naturalistico rispetto all’altro, il cui suggestivo borgo alle sue pendici, è famoso per la storia del Santuario di Diana e per le sue gustosissime fragoline. 


Perchè si chiama "Occhialone"

Quando ci si ferma ad ammirare il panorama dall’Occhialone, si ha proprio l’idea di vedere la sagoma di un grande occhiale, dovuto alla forma circolare dei due laghi vulcanici, inoltre, nelle giornate in cui non c’è foschia, sullo sfondo è possibile intravedere una striscia azzurrissima del mare. Quello che cattura è la completezza di questo panorama, caratterizzata da ogni elemento: l’acqua dei laghi e del lontano mare; il paesaggio naturale del bosco circostante tra montagne, vegetazioni e animali che si possono incontrare durante il percorso; l’aria che si respira, pulita e fresca; il dolce silenzio che si avverte man mano che si sale, lontano da ogni caotico rumore; ed infine la storia, tra le narrazioni di questo luogo, un tempo culto degli antichi romani, e la preservazione dell’originario basolato romano che cattura subito l’occhio mentre si percorre la Via Sacra.


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Magazine nazionale di gastronomia e cultura.
Un progetto editoriale indipendente che racconta il cibo come espressione di identità, territorio e immaginario collettivo.

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