L’espressività travolgente e inquietante di Chiharu Shiota: la mostra ospite al Museo d’Arte Orientale di Torino
- Redazione
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di Viviana Renda
Il MAO, Museo d’Arte Orientale di Torino, ha accolto al suo interno la mostra di Chiharu Shiota: The Soul Trembles. Dal 22 ottobre 2025 al 28 giugno 2026, infatti, i torinesi hanno l’occasione di viaggiare nel genio creativo dell’artista giapponese, nota in tutto il mondo per le proprie installazioni ambientali composte da fili rossi e neri, che creano un effetto suggestivo e a tratti disturbante in chi osserva.
L’inizio del viaggio

“I fili si ingarbugliano, si intrecciano, si spezzano, si snodano.Riflettono costantemente una parte del mio stato mentale, come se rappresentassero la condizione dei rapporti umani”.Con questo incipit si apre la mostra di Shiota. Entriamo in una galleria che ci inonda subito la mente di sensazioni inquietanti: il rosso acceso dei fili della prima installazione, che dà un piccolo assaggio di quello che troveremo alla fine del percorso artistico di Shiota e della mostra, assorbe completamente i visitatori, che non scollano il proprio sguardo dal soffitto. La prima sala ci immerge immediatamente nel modo di vedere il mondo dell’artista: scuote le nostre menti con curiosità, disagio, persino paura. L’itinerario procede e ci indirizza a fotografie, poi dipinti dell’artista che, come ci spiegano le varie didascalie, sono stati un mezzo poco soddisfacente per giungere alla propria arte. L’artista si sente limitata dalla tela e dai colori a olio: non è in questo modo che intende percorrere la via della creatività.
L’arte più sincera di Shiota: i fili

Vediamo video e altre fotografie, che ci indicano il percorso di crescita artistica e personale di Shiota. La mostra culmina in installazioni ambientali di diverso tipo: alcune che si servono di oggetti di uso comune in miniatura, come piatti, cucchiai, bicchieri, sedie, tavoli, poi ancora scarpe, pianoforti, libri, soprammobili e mobiletti delle dimensioni utili a bambole.
Altre, invece, assomigliano a quella che accoglie i visitatori nella prima sala: i fili invadono lo spazio, ne rivendicano la proprietà, creano forme e raccontano storie; è proprio questo il mezzo che l’artista fa più suo, quello con cui riesce a raccontare davvero ciò che ha nella testa. I fili le permettono di esprimersi al suo meglio.
L’esperienza termina con un video biografico dell’artista, che spiega, questa volta a parole, gli oggetti artistici della propria mostra.

Perché visitare la mostra di Shiota a Torino?
La mostra di Chiharu Shiota non si vede, ma si vive: camminare tra i fili intrecciati installati dall’artista permette ad ognuno di noi di fare esperienza della sua genialità, ma anche di carpire qualcosa di noi che non sapevamo ci appartenesse; è interessante scoprire le conseguenze che questo evento ha su chi esce dal museo.Consigliata a chi ha voglia di conoscere a fondo i nodi più ingarbugliati del proprio animo.








