Mostra fotografica a Palazzo Falletti di Barolo: Bruno Barbey racconta l’Italia anni ’60
- Redazione
- 12 set
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 5 nov
di Marta Zanetta
Dal 12 settembre 2025 all’11 gennaio 2026, Palazzo Falletti di Barolo di Torino ospita la grande mostra “Bruno Barbey. Gli Italiani”, un evento che segna un momento fondamentale nella riscoperta di uno dei reportage fotografici più significativi del Novecento. Curata da Caroline Thiénot-Barbey in collaborazione con ARES e prodotta con Magnum Photos e l’Archivio Bruno Barbey, l’esposizione presenta un centinaio di fotografie in bianco e nero realizzate dal fotografo franco-marocchino tra il 1962 e il 1966, quando, poco più che ventenne, attraversò l’Italia raccontandone i volti, i luoghi, i sogni e le contraddizioni.

Un progetto nato quasi per caso
Durante la conferenza stampa di presentazione, i curatori hanno raccontato che l’idea della mostra è nata quasi per caso, sfogliando un volume di fotografie di Barbey in una libreria. Quelle immagini, potenti e intime, hanno colpito immediatamente per la loro capacità di raccontare un’Italia viva, complessa, autentica. Il progetto si concentra sul celebre reportage che Barbey dedicò al nostro paese negli anni Sessanta: un lavoro che, nonostante la sua importanza storica e artistica, fu pubblicato integralmente in Italia solo nel 2022. Da quel volume nasce la selezione degli scatti che compongono il percorso espositivo.
L’Italia del boom economico: un paese in trasformazione
Il cuore della mostra è un viaggio da Milano a Roma, da Napoli a Palermo, che attraversa quartieri borghesi, periferie operaie, mercati popolari e paesaggi rurali, restituendo un ritratto intenso e stratificato dell’Italia degli anni Sessanta. È un Paese in ricostruzione, che porta ancora i segni profondi della guerra, ma che vive una fase di rapida crescita e modernizzazione. Le fotografie mostrano un’Italia variegata e contraddittoria:
Un nord industriale, proiettato verso il benessere.
Un sud più lento e tradizionale, dove il tempo sembra scorrere diversamente.
Città in fermento, campagne che conservano antichi ritmi, un popolo che affronta il futuro con speranza e determinazione.
Come hanno sottolineato i curatori, ciò che colpisce è che, nonostante le differenze sociali ed economiche, Barbey restituisce l’immagine di un Paese unito, in cui ogni volto e ogni scena raccontano la stessa tensione verso il cambiamento.
Il linguaggio visivo di Barbey: tra fotografia e cinema
Le immagini di Barbey non sono semplici documenti: hanno la forza e la potenza narrativa di un cinema dentro la fotografia. I suoi scatti evocano le atmosfere dei maestri del cinema italiano dell’epoca – Antonioni, Fellini, Pasolini, Rossellini – e ogni fotografia sembra un fotogramma rubato alla vita, colto con spontaneità, immediatezza e un linguaggio visivo puro, privo di artifici. Durante la conferenza stampa, i curatori hanno ricordato che Barbey realizzò il reportage quasi per gioco, giovanissimo, ma fu proprio grazie a questo lavoro che entrò a far parte della prestigiosa agenzia Magnum Photos, fondata da Henri Cartier-Bresson e Robert Capa.

Un percorso immersivo tra parole, musica e immagini
La mostra non è divisa in sezioni tematiche rigide, ma invita il visitatore a seguire un racconto fluido e continuo. Ad accompagnare le fotografie, ci sono:
Frasi e testi originali di Barbey tratti dalle sue prime pubblicazioni
Citazioni di scrittori, artisti e intellettuali degli anni Sessanta che offrono un contesto più ampio.
Brani di canzoni italiane dell’epoca, che evocano le atmosfere di un Paese sospeso tra tradizione e modernità
Un contributo video che arricchisce l’esperienza, creando un ponte tra le immagini di Barbey e la voce dell’Italia di quegli anni.
L’obiettivo è far vivere al pubblico un’immersione totale nell’Italia degli anni Sessanta, trasformando la visita in un viaggio sensoriale e culturale.
Dal libro alla mostra: un’eredità ritrovata
Il nucleo degli scatti esposti nasce dal volume “Gli Italiani” (Contrasto, 2022), che ha finalmente riportato alla luce il reportage originale. Il progetto, infatti, risale agli anni Sessanta, quando Barbey lo propose all’editore francese Robert Delpire come terzo volume della prestigiosa collana “Encyclopédie essentielle”, accanto a due capolavori:
“Les Américains” di Robert Frank (1958)
“Les Allemands” di René Burri (1962)
Il libro, pubblicato postumo, rappresenta la prima vera restituzione completa del lavoro italiano di Barbey e funge da base per la mostra di Torino, permettendo di apprezzare l’integrità e la visione originaria del fotografo.

La voce dei promotori
“Ares Srl – dichiara Edoardo Accattino – è lieta di inaugurare, negli spazi di Palazzo Barolo, la mostra fotografica dedicata al reportage realizzato in Italia negli anni ’60 da Bruno Barbey, uno dei grandi maestri della fotografia del Novecento. L’esposizione offre uno sguardo autentico e poetico sull’Italia del dopoguerra, colta dallo sguardo sensibile di un giovane Barbey che, già allora, mostrava l’intensità narrativa che avrebbe contraddistinto tutta la sua carriera. Con questa nuova mostra prosegue la collaborazione tra Ares e Palazzo Barolo, volta a promuovere la memoria visiva, la fotografia d’autore e la riflessione sul nostro passato recente”.
La mostra “Gli Italiani – Bruno Barbey” è molto più di un’esposizione fotografica: è un affresco corale dell’Italia degli anni Sessanta, un viaggio tra storie, volti e luoghi che raccontano chi eravamo e, in parte, chi siamo ancora. Attraverso l’occhio sensibile di Barbey, il visitatore scopre un Paese pieno di contraddizioni ma animato da una straordinaria energia vitale. Un’Italia sospesa tra passato e futuro, che rivive oggi, a Torino, in un percorso che unisce fotografia, cinema, letteratura e musica.
Una mostra per vedere, ascoltare e sentire l’Italia con occhi nuovi.
Informazioni utili
Bruno Barbey. Gli Italiani
Palazzo Falletti di Barolo – Via delle Orfane 7, Torino
Dal 12 settembre 2025 all'11 gennaio 2026
A cura di: Caroline Thiénot-Barbey
Produzione: Ares Srl
In collaborazione con: Magnum Photos, Archivio Bruno Barbey
Libro correlato: Gli Italiani – Edizioni Contrasto (2022)








