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Nel cuore della Basilicata: Forenza, un viaggio tra arte, storia e devozione

di Silvia Assunti

Arroccata sulla sommità di un alto colle che domina la vallata aperta verso la Puglia, Forenza è un piccolo borgo della Lucania ricco di storia, enogastronomia e devozione.

Tra i vicoli stretti si respirano ancora i profumi densi di un passato fatto di mani sapienti, tradizioni orali, scambi culturali e profonda spiritualità.


Forenza, vicoli stretti della città

Spesso trascurata dai grandi itinerari turistici, Forenza è stata, ed è ancora, una città ricca di cultura e memoria. Forentum, questo il suo antico nome, sorgeva un tempo lungo un passaggio obbligato che collegava Venusia ad Acheruntia. A causa delle frequenti incursioni, però, gli abitanti decisero di ricostruire l’abitato più in alto, su un colle vicino, dove oggi si sviluppa il borgo moderno.



Forenza tra dominazioni e leggende storiche

Durante la dominazione longobarda venne edificato un castello nell’attuale Piazza Regina Margherita del quale, però, rimane visibile solo il perimetro originario. Forenza passò poi ai Normanni e successivamente agli Angioini, che lasciarono testimonianza con le mura del XII secolo, fino poi a giungere sotto il dominio della famiglia Doria, signori di Melfi.

Oggi la storia centenaria di Forenza si respira in ogni vicolo stretto, nelle rampe ripide, nelle case addossate le une alle altre, nelle sentine, antichi scoli d’acqua che attraversavano l’abitato e che, secondo la tradizione, furono usati dai briganti per muoversi senza essere scoperti.



Mario Brienza e il percorso “Le Radici”: l’arte incontra la memoria

Il centro ruota attorno a Piazza Regina Margherita da cui si diramano le vie principali. Passeggiando tra i vicoli di Forenza, lo sguardo viene catturato dalle opere di Mario Brienza, artista poliedrico che ha trasformato materiali di recupero in installazioni colorate e poetiche. Brienza, operaio edile e appassionato di fotografia, è custode della memoria visiva del paese. Ha collaborato a interventi di restauro e ha creato il percorso artistico “Le Radici”, dove fotografie e sculture dialogano con le architetture antiche, restituendo vita a spazi dimenticati. Le sue opere fatte di materiali di recupero come vetro, cemento, plastica e oggettistica varia, invitano il visitatore - turista o locale - a osservare, interpretare e sentire, trasformando il borgo in un museo a cielo aperto. 


Foto dell'artista: Pro Loco Forenza


Il santuario di Forenza: arte sacra e spiritualità

Fuori le mura della città si trova uno dei tesori più preziosi di Forenza: il Convento di Santa Maria della Stella con la Chiesa del SS. Crocifisso. Sorto nel luogo in cui un tempo esisteva una cappella dedicata alla Madonna della Stella, il convento e la chiesa vennero eretti a partire dal 1684 e oggi sono riconosciuti come Santuario Diocesano e Bene di interesse culturale dal MIC. Il complesso custodisce opere di grande pregio artistico attribuite ad artisti come Domenico Guarino, Guglielmo Borremans, Nicola Federici e Fra Angelo da Pietrafitta, nomi che raccontano la ricchezza artistica della Forenza barocca.


Forenza, interno della Chiesa del Santissimo Crocifisso

Di particolare interesse è la Chiesa del Santissimo Crocifisso. A tre navate, caratteristica insolita per gli edifici francescani, al suo interno accoglie tele settecentesche, un monumentale altare barocco, e, soprattutto, la grande statua lignea del Cristo Crocifisso. 

Ciò che colpisce è la capacità dell’opera di mutare espressione: osservata frontalmente rivela il volto agonizzante di Cristo, da destra lascia emergere la quiete della morte, mentre da sinistra sembra quasi accennare un sorriso. Una caratteristica che rende la contemplazione un’esperienza intima e profondamente emotiva.


Particolare del Santissimo Crocifisso
Fotografia della Pro Loco di Forenza

Molte sono le leggende narrate sul Santissimo Crocifisso, quella più famosa, però, è legata a Fra Angelo che, stremato dall’incapacità di scolpire il volto di Gesù, si addormentò sconfortato. Al risveglio, trovò la scultura completata, come se un intervento divino avesse donato al Crocifisso la sua espressione eterna.


Il Corteo Storico di Forenza: quando la storia prende vita

Forenza, però, non è solo devozione e arte sacra. Il 16 agosto le strade medievali del borgo tornano indietro nel tempo grazie al Corteo Storico, dedicato ai Templari e, in particolare, a Ugo dei Pagani, cui la tradizione attribuisce la fondazione dell’Ordine nel 1118. Un documento datato 1084 attesta infatti Pagano dei Pagani come Signore del castrum Florentiae, confermando il forte legame tra il borgo e i Cavalieri del Tempio.


Oltre duecento figuranti in abiti d’epoca sfilano in un evento scenografico che unisce teatro, storia e memoria collettiva, ricreando momenti significativi come l’investitura templare, il Concilio di Troyes e il rogo del Gran Maestro Jacques de Molay. Non semplice spettacolo, ma un invito a riscoprire e custodire le radici culturali del territorio.


Fotografia della Pro Loco di Forenza


Nato nel 2000 e oggi istituzionalizzato dal Comune, il Corteo richiama ogni anno visitatori e studiosi, inserendosi tra i percorsi culturali legati ai Cammini e alle Vie Francigene del Sud, che per secoli attraversarono queste terre verso la Puglia e la Terra Santa.


Tra arte, fede e tradizioni: l’anima autentica di Forenza

Tra conventi, chiese, tele barocche, tradizioni templari e moderne installazioni artistiche, Forenza è un luogo dove il passato non smette di parlare, anzi continua a generare cultura, curiosità e bellezza. Ogni pietra racconta una storia, ogni festa unisce le persone, ogni opera d’arte mantiene vivi i ricordi. Forenza non è semplicemente un borgo da visitare, ma un’esperienza da vivere: passo dopo passo, tra fede, memoria e creatività. E, come in ogni viaggio che si rispetti, non può mancare una sosta dedicata ai sapori lucani: olio, formaggi, pane di grano duro e vini del Bradano raccontano l’identità più autentica di questa terra antica.


Altare del Santissimo Corcifisso
Fotografia della Pro Loco di Forenza

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