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Festival di danza contemporanea a Torino: l’Interplay

Aggiornamento: 16 giu

di Ilaria Bucca

Il Festival di danza contemporanea Interplay va in scena fra il 28 maggio e il 14 giugno: artisti internazionali ed emergenti, progetti inediti e teatri all’avanguardia.


Foto ufficiale Festival InterPlay
[Foto ufficiale Festival InterPlay]

Interplay: festival internazionale di danza contemporanea

L’Interplay è il Festival internazionale di danza contemporanea che si svolge a Torino fra il 28 maggio e il 14 giugno, con un ultimo spettacolo speciale il 15 luglio. Sui palchi del Festival, i coreografi emergenti hanno la possibilità di esibirsi davanti a un grande pubblico. Per gli artisti esteri questa è l’occasione per farsi conoscere in Italia. Quest’anno è il 25° anniversario del Festival, che conferma il successo di decenni di creazione di reti e collaborazioni. 


La danza contemporanea, come le altre arti, ricava energia dall’unione e dalla contaminazione fra progetti, che a loro volta attirano nel loro vortice creativo realtà nuove. 

Grazie alla volontà di Natalia Casorati, Direttrice Artistica del Festival, l’Interplay arriva a riunire 24 compagnie, provenienti da 8 Paesi, con 9 prime nazionali e l’attribuzione a molti fra gli ospiti del Premio UBU 2024 e il premio Danza&Danza 2024. 


Foto ufficiale Festival InterPlay
[Foto ufficiale Festival InterPlay ”: al Festival di danza contemporanea partecipano artisti da tutto il mondo]

Il tema del Festival di danza contemporanea di quest’anno è la bellezza, intesa come lente attraverso la quale osservare la realtà. Si tratta di una realtà fluida e in continua trasformazione, interpretata da spettacoli che si concentrano sulla diversità, sul ricambio generazionale e sul coinvolgimento di comunità e realtà locali. 


La ricerca segue tre filoni:  l'identità e la complessità dell'individuo, la trasformazione sociale e culturale e il corpo come luogo politico. 


Danza contemporanea in spazi teatrali all’avanguardia

Non è un caso che l’Interplay si svolga proprio a Torino. Già culla del Risorgimento, questa città è diventata negli ultimi vent’anni anche il capoluogo italiano in fatto di arti contemporanee. Il Festival si arricchisce di spazi teatrali originali e all’avanguardia, che riscoprono la tradizione per dare una vita nuova a quello che già è storia. 


Ci sono spazi che fanno già parte della storia torinese, sempre ben presenti nella memoria di chi abita in questa città, come la Lavanderia a Vapore o i Bagni pubblici di via Agliè, che si rinnovano e, mettendo in gioco la loro identità, ne costruiscono una nuova. 


Foto ufficiale Festival InterPlay
[Foto ufficiale Festival InterPlay: compagnia Virgilio Sieni]

Ci sono spazi appena nati, come le Officine CAOS o il Teatro Ragazzi, e altre ancora che già in passato erano teatri all’avanguardia, e continuano a esserlo (il Teatro Astra, per esempio). Infine, lo spazio Interplay di Mosaico Danza, voluto dagli organizzatori del Festival per avere una sede che rappresenti la personalità dell’associazione.


Tra artisti internazionali e giovani emergenti: il programma dell’Interplay

Il Festival inizia permettendo agli spettatori di immergersi sin da subito nella sua caratteristica atmosfera. Con il duetto Viro (compagnia Abbondanza/Bertoni), per esempio, o gli attesissimi coreografi Leila Ka e Moritz Ostruschnjak. 


Gli artisti emergenti  sono i veri protagonisti del festival: Sarah Baltzinger & Isaiah Wilson, Casqueiro e Coelho, Riart, Richard Mascherinm. Fra i nazionali, il trio Yoy Performing Art e Stefania Tansini, (Premio Ubu 2022), con una performance di danza di comunità che coinvolge le donne del quartiere, offrendo uno spazio di dialogo e libertà. 


Per chi invece preferisce spettacoli dal tema intimista, è perfetto Wonder, Love di Roberta Maimone, che esplora la solitudine e la malinconia. 


II duo Marco Pergallini e Maria Stella Pitarresi propone Memento, una performance che riflette sulla delicatezza del ricordo, affrontando la lotta interiore tra ciò che resta e ciò che svanisce. 

Infine, Maia Joseph porta The Other, che ripercorre i passi di una ricerca intima sull'identità.


Sempre su temi intimistici riflette il COLECTIVO GLOVO , da Spagna e Portogallo. Trïade esplora il concetto di unione femminile attraverso un potente simbolismo legato al ciclo vitale di vita, morte e rinascita. 


Davvero inedito il tema affrontato dai giovani collettivi indipendenti impegnati nell'inclusione sociale. La Re-Action Integrated Dance Company, per esempio, include danzatori con e senza disabilità fisico-motoria, per una danza che abbatte gli stereotipi. Sempre in tema di sociale, la coreografa francese Marion Alzieu presenta Hold Fast, un lavoro che utilizza lo stile Krump come strumento di riflessione sull'autenticità e sul legame comunitario.


Foto ufficiale Festival InterPlay
[Foto ufficiale Festival InterPlay]

Non mancano all’appello, ovviamente, i coreografi internazionali, dal Libano Omar Rajeh, con Dance Is Not For Us, che affronta il senso della danza come esperienza collettiva, e Leïla Ka  dalla Francia, con il doppio spettacolo C’est Toi Qu’on Adore e Bouffées. Presente anche il coreografo tedesco Moritz Ostruschnjak, con Cry Why,  un lavoro per due danzatori, due pianoforti e un musicista in scena.  


Musiche ritmate e dai profumi Africani, arrivano dal gruppo congolese Danseincolore e Gervais Tomadiatunga con Congo, Ka Boye, una performance che celebra la resilienza e il ruolo delle donne nella società congolese, utilizzando materiali riciclati per trasmettere un messaggio di giustizia sociale.  


Foto ufficiale Festival InterPlay
[Foto ufficiale Festival InterPlay]

Non poteva mancare qualche star, come  Roberto Tedesco (Decisione Consapevole, che esplora la tensione tra libertà e limite, con un’accurata ricerca formale in cui i corpi dei danzatori interagiscono in uno spazio vuoto), Panzetti&Ticconi (AeReA) e Manfredi Perego (Totemica).


La chiusura vedrà protagonista Virgilio Sieni con Sleep In The Car, che pone le basi per una critica alle costrizioni della nostra contemporaneità, in cui l’individuo si muove solo apparentemente “libero”. 


Non solo danza: i TALK di Interplay


A dimostrazione della sua volontà di inclusione, il Festival di danza contemporanea organizza anche delle “chiacchierate” con il pubblico, per incoraggiare la discussione sui temi che affronta. 


Non solo feedback sullo spettacolo, ma discussioni soprattutto sulla diversità. Il 31 maggio alla Casa di quartiere di via Aglié si è discusso del  ruolo della cultura nelle periferie e il 14 giugno alla Lavanderia a Vapore il tema del dialogo interculturale.  


Interplay: dal centro alla periferia


Il Festival si muove dal centro alla periferia, e ritorno. Riempie i teatri Astra, la Casa del Teatro, lo spazio del MAO (Museo Arti Orientali) e l’Imbarchino, locale di concerti, dirette radio e spettacoli di teatro. Si muove dai locali storici a quelli informali, attraversando la città per proseguire verso la periferia, con le Officine CAOS e lo spazio di via Baltea 3


Non manca una performance fra le colline. È proprio il Living Lab (creato da Mosaico Danza realizzato grazie alla vincita del bando PNRR TOCC Transizione Ecologica), che si affaccia sul “lato verde” di Torino, ad ospitare l’appuntamento speciale il 15 luglio, dove andranno in scena Cosmorama di Nicola Galli e Roots Unseen del Collettivo Kyklos, lavori che indagano il rapporto tra paesaggio, identità e appartenenza. 


Il valore del Festival di Danza contemporanea Interplay nasce dalla sua capacità di rinnovarsi, attirando sempre realtà diverse, rimanendo al passo e anzi precorrendo le tendenze artistiche. Gli artisti, unendo temi diversi, ispirati dalla riflessione sulla diversità e sulla bellezza, attirano la curiosità delle nuove generazioni di coreografi. 


L’Interplay offre la possibilità di esplorare questi temi e i luoghi in cui si svolge attraverso la lente della realtà contemporanea. Il Festival Internazionale di danza contemporanea si muove fra sperimentazione, dialogo e novità, sia per gli artisti, sia per gli spettatori. 


È un evento unico, a cui partecipare per farsi trascinare dal coinvolgimento emotivo che la danza risveglia, ma anche per aprire la testa a temi inediti, ma importanti.


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