Giannutri, l’estremo sud della Toscana: natura, storia e misteri del paradiso toscano
- Redazione
- 21 ago
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di Silvia Assunti
A sud dell’Arcipelago Toscano vicino al Monte Argentario, emerge dal mare un’isola calcarea a forma di mezza luna. Lunga quasi 3 chilometri e larga quasi 900 metri, questo piccolo paradiso pagano porta il nome della dea Artemide, Diana per i latini: Giannutri. Probabilmente il toponimo etrusco era Ianuthri con lo stesso significato legato al culto della dea della caccia.

Giannutri, un’isola fuori dal tempo
Conosciuta sin dall’antichità, oggi Giannutri conta un’esigua popolazione - nel 2011 erano appena 27 abitanti.
È parte dell'arcipelago Toscano e, come Montecristo, è un parco marino protetto.
Qui non esistono strade, né automobili. L’isola è visitabile solamente a piedi e accompagnati da una guida ambientale lungo i sentieri tracciati.
La Villa Domizia e l’eredità romana
L’isola di Giannutri era abitata e frequentata già nell’antichità, ma sicuramente il massimo splendore lo raggiunse in epoca romana. È infatti grazie alla famiglia dei Domizi-Enobarbi, la famiglia dell’imperatore Nerone, se abbiamo oggi i resti della Villa Domizia.
La villa si erge sopra Cala Maestra, sito anche delle rovine di uno dei due porti dell’isola. Edificata tra il 90 e il 100 d.C., vantava una terrazza che dominava il mare. Dagli scavi sono emersi diversi marmi e mosaici come quello di “Giasone e il Minotauro”, conservato a Grosseto. Visibili sono anche le colonne corinzie poste in quello che doveva essere l’ingresso. Il percorso di visita si snoda tra le rovine delle stanze imperiali e delle terme ed è anche possibile ammirare il sistema di condutture e cisterne che portava l’acqua piovana raccolta, o importata dalla terraferma, su tutta l’isola - Giannutri è, infatti, priva di fonti sorgive.
Altre rovine pertinenti la villa non sono purtroppo visitabili perché all’interno di proprietà private, come un misterioso edificio tronco piramidale la cui funzione resta incerta.




Cala Maestra e Cala Spalmatoio: i due volti del mare

I due unici punti di attracco dell’isola raccontano storie diverse. Cala Maestra era il porto romano principale, imperioso, che conduceva a Villa Domizia. Cala Spalmatoio, invece, sulla costa opposta, era il porto dove venivano riparate le navi. Infatti, il nome deriva proprio dalla pratica di spalmare le imbarcazioni con la pece.
Oggi sono le sole due zone dove è possibile tuffarsi nelle acque cristalline dell’isola e ammirare la sorprendente biodiversità.

Il Faro di Punta Rossa e le scogliere a strapiombo sul mare
Altro punto di interesse sull’isola è rappresentato dal Faro di Punta Rossa. Costruito a fine ’800 per segnalare l’isola di notte alle imbarcazioni, presenta una pianta ottagonale in muratura bianco e rossa.
Girando attorno al faro è possibile ammirare le scogliere a picco sul mare, utilizzate dagli uccelli migratori.

Il piccolo borgo di Giannutri
Come già accennato, Giannutri presenta un piccolo abitato urbano con una piazzetta che, d’estate, ospita bar, ristorante e alimentari. La maggior parte delle case è concentrata nella macchia mediterranea tipica dell’isola.
Giannutri selvaggia: tra natura e silenzio
Giannutri è un’isola selvaggia, con coste frastagliate e mare cristallino, rifugio per molte specie faunistiche che qui prosperano e si riproducono. Con una flora che si è adattata alla terra ostile e alla mancanza di acqua, Giannutri è un piccolo paradiso terrestre baluardo dell’estremo sud della Toscana.

Curiosità sull’Isola di Giannutri
Sapere che Giannutri è l’unica isola ancora pagana in Italia? Ebbene sì, a Giannutri non sono presenti chiese, probabilmente perché sempre poco popolata.
Inoltre, sino a pochi anni fa, sull'isola di Giannutri era in funzione un aeroporto privato. Costruito nel 1964 per portare rifornimenti alle strutture e ai residenti dell'isola, l'aeroporto è stato chiuso alle attività civili nel 1992.
Il 20 maggio 2000, un aereo da turismo Cessna 172 è precipitato in acqua dalla pista poiché, durante il tentativo di atterraggio di emergenza a seguito di un guasto, non era riuscito a frenare in tempo. Il relitto si trova attualmente a 34 metri di profondità sul fondale di Cala dello Scoglio.
Sospesa nel tempo, Giannutri sfugge alla modernità, dove natura e storia convivono in un silenzio prezioso custodito tra le onde del Tirreno.
MAGGIORI INFORMAZIONI SU GIANNUTRI
Per visitare Giannutri occorre pagare un piccolo contributo d’ingresso pari a € 2.50.
La libertà di esplorazione è consentita solo per il tratto che collega Cala Spalmatoio e Cala Maestra, gli unici due porti dell’isola e uniche zone balneabili.








