Vita segreta degli alberi – “Alberi Maestri” in mostra al Palazzo Ducale di Pavullo
- Redazione
- 29 ago
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di Beatrice Po
Un viaggio visivo e culturale che unisce creatività e natura, riportando gli alberi al centro delle città e del nostro sguardo
Cosa ci insegna un albero
C’è un momento che tutti abbiamo vissuto: lo sguardo che si solleva verso la chioma di un albero e si perde tra i rami, portando con sé la sensazione improvvisa di essere minuscoli davanti a una vita che ha attraversato i secoli, immobile e potente. “Alberi Maestri”, la mostra inaugurata lo scorso 26 luglio nelle sale del Palazzo Ducale di Pavullo nel Frignano, nasce proprio da questa esperienza universale: la capacità degli alberi di insegnarci silenziosamente cosa significa resistere, trasformarsi, appartenere a un luogo. Non è soltanto un’esposizione di immagini e disegni, ma un invito a fermarsi e ascoltare, lasciando che lo sguardo si riappropri del tempo lento della natura.
Cesare Leonardi e la città degli alberi
Il percorso espositivo parte dalla visione di Cesare Leonardi, grande architetto e fotografo modenese che allo studio del paesaggio vegetale ha dedicato gran parte della sua vita. È a lui e alla collega Franca Stagi che dobbiamo “L’architettura degli alberi”, opera monumentale pubblicata nel 1982 che raccoglie più di 800 tavole illustrate. Non si tratta di un semplice catalogo botanico, ma di uno strumento di progettazione che restituisce l’essenza delle diverse specie arboree, immaginate come elementi architettonici capaci di plasmare la città. In mostra troviamo esposti disegni originali e fotografie inedite di Leonardi che, accompagnati da un’installazione video e sonora, ci raccontano il rapporto intimo tra uomo e albero, tra gesto artistico e contemplazione. Un’eredità oggi custodita e valorizzata dall’Associazione Archivio Leonardi, con sede nella casa-studio dello stesso Cesare Leonardi, nel Villaggio Artigiano Modena Ovest: un luogo speciale dove ogni cosa ha un suo posto, come uno scrigno che conserva il lavoro di una vita dell’architetto, nascosto tra disegni di architettura, composizioni fotografiche, plastici in legno, sculture e prototipi di ogni genere.

Sguardi sul mondo arboreo
Nel percorso della mostra, attorno a Leonardi si dispongono le opere di altri tre artisti, ciascuno con un approccio diverso ma complementare.
Francesco Fantoni, con “They Might Be Giants”, immortala gli alberi monumentali del territorio modenese, trasformandoli in custodi silenziosi che vegliano sulle comunità e sulla memoria collettiva. Chiara Ferrin, con la serie “Ossa Sacre”, sceglie di soffermarsi sugli alberi capitozzati: tronchi feriti e mutilati che diventano metafora di un dolore inflitto dall’uomo alla natura. Infine, T.J. Watt, fotografo canadese, documenta con “Old Growth” quelle che sono le conseguenze drammatiche della deforestazione nelle foreste primarie della British Columbia.
Insieme ai lavori di Leonardi, queste voci creano un coro che alterna meraviglia e inquietudine, incanto e consapevolezza: gli alberi come simbolo di forza, ma anche come vittime fragili di una modernità impaziente.
Un festival che diventa comunità
La mostra “Alberi Maestri” si inserisce nel contesto più ampio avviato da “Alberi Festival”, tenutosi a Modena nell’aprile 2025 e promossa dall’Associazione Archivio Leonardi. In quella occasione gli spazi urbani sono stati trasformati in un “villaggio verde”, un laboratorio collettivo per immaginare una città diversa, dove l’albero diventa elemento fondamentale e non semplice ornamento. Dal festival è nata anche la piattaforma digitale alberi-maestri.org, che invita i cittadini a scoprire gli alberi del territorio o segnalare il proprio “albero maestro”: un albero che custodisce una memoria personale, familiare o comunitaria. Un modo per costruire un archivio diffuso delle radici che ci legano al paesaggio.

Una lezione di forza e silenzio
Visitare questa mostra significa lasciarsi guidare dagli alberi in un percorso che non è soltanto artistico, ma anche interiore. Ogni immagine ci ricorda che la nostra storia non si svolge soltanto tra muri e strade, ma anche tra radici e chiome che respirano con noi e che troppo spesso diamo per scontati. Gli alberi non parlano, ma insegnano: ci mostrano la pazienza, la resilienza, la capacità di abitare il tempo stoicamente. “Alberi Maestri” ci invita a riscoprire questo linguaggio silenzioso e a portarlo con noi, fuori dalla mostra, nel ritmo della nostra vita quotidiana. A settembre c’è tutto il tempo per una gita al fresco sull’appennino modenese: scopri la mostra “Alberi Maestri” al Palazzo Ducale di Pavullo, hai tempo fino al 28 settembre 2025.










