Dal cuore di Torino una vigna che guarda al futuro
- Redazione
- 1 lug
- Tempo di lettura: 3 min
_ di Michela Faletti
Tra le colline di Torino si nasconde una vigna che guarda al futuro. A Villa della Regina, storica residenza sabauda sospesa tra natura e città, prende vita un progetto che intreccia passato e innovazione: qui nasce la Freisa di Chieri DOC Superiore, simbolo di una nuova viticoltura urbana che parla di sostenibilità, cultura e rinascita
Lasciandoci il centro città alle spalle, sospesa sulla collina di Torino, Villa della Regina è un gioiello barocco immerso nella natura. Avvicinandosi sempre di più, diventa un autentico palcoscenico che incanta. Il suo sguardo abbraccia l’intera città, dalle guglie dei palazzi al serpeggiare del Po ci si ritrova in un'atmosfera sospesa, dove il fruscio del vento tra le foglie si mescola ai lontani echi della vita cittadina, creando così un'oasi di pace e storia.
Villa della Regina è una maestosa Residenza Sabauda, costruita nel 1615 per il cardinale Maurizio di Savoia, successivamente utilizzata come dimora preferita dalle regine sabaude diventerà poi patrimonio dell’umanità Unesco. Grazie alla sua posizione privilegiata, la collina offre una straordinaria vista panoramica dello skyline. Dopo un lungo restauro la villa attira molti visitatori da tutto il mondo. Durante tutto l’anno ospita molte mostre ed eventi culturali, promuovendo il dialogo tra storia e innovazione. Recentemente è stata teatro del TEDxTorino Women, iniziativa che racconta il mondo femminile attraverso la condivisione di storie e idee ma anche la possibilità di sperimentarsi in laboratori e attività, per concludere al meglio con l’aperitivo in giardino con vista mozzafiato sulla città.
Da Villa della Regina parte anche la rinascita dell’antico vigneto nel cuore della città. Il luogo dove si trova la vigna è sorprendente ed emozionante, incorniciata sullo sfondo dall’arco alpino delle Alpi. In un contesto da fiaba dove il tempo rallenta e la natura si sposa con l’architettura storica si produce un vino di notevole pregio nonostante la giovane età dei filari. Luca Balbiano ha riqualificato l’antica vite di cui non esisteva più nulla, per restituire a Torino la sua vigna originaria risalente agli inizi del 1600 facendola diventare un simbolo di eccellenza e resilienza.

La sua rinascita è il frutto di un lungo e delicato lavoro, un impegno meticoloso che ha permesso nel 2011 a Balbiano di produrre il primo Freisa di Chieri DOC Superiore “Vigna Villa della Regina” al 100% torinese. Oltre al vino non potevano mancare i cioccolatini aromatizzati, le ciliegie di Pecetto aromatizzate nel vino o la grappa distillata e il Chinato di Freisa. Il progetto dimostra come la riscoperta di antiche tradizioni possa offrire soluzioni innovative per le città contemporanee, promuovendo la sostenibilità, la cultura e un senso di comunità attraverso un simbolo senza tempo come la vigna.
“Abbiamo bisogno di sogni che si realizzano per abbattere l’apatia dei tempi” dice Balbiano, imprenditore intraprendente e visionario che ha ideato U.V.A. L’Urban Vineyards Association è il progetto che sta rivoluzionando il concetto di vigneto urbano. La sua filosofia lo spinge a promuovere la creazione di un network internazionale di vigne urbane. Con un forte spirito di collaborazione, Balbiano mira a valorizzare il patrimonio storico-artistico e la biodiversità delle città, dimostrando come l'agricoltura e la cultura possano prosperare anche nel cuore delle metropoli.
“Fare rete è fondamentale per una strategia commerciale vincente” dice ancora Balbiano.
Dal vigneto di Villa della Regina che produce un vino nobile come la Freisa, inizia un network con i vigneti di altre città come Siena e Venezia ma anche internazionali come il Clos Montmartre di Parigi.
L’associazione desidera confrontarsi sui problemi comuni e sui punti di forza. Vuole valorizzare il patrimonio culturale grazie allo scambio di opinioni e consigli su metodi migliori per rispettare il paesaggio rendendo produttiva una zona turistica. Attraverso azioni comuni per promuovere i vigneti urbani d’Europa che possano contribuire alla sostenibilità urbana.
La lista di vigne urbane continua ad aumentare, si sono avvicinate al progetto anche la Vigna di Leonardo a Milano; San Martino di Napoli e il Gallo di Palermo, oltre a città internazionali come Londra, Berlino e Vienna. Il percorso della Villa e del suo vigneto sono un esempio di come tradizione e innovazione possano plasmare il futuro delle città un grappolo alla volta. Questa strategia lungimirante ridefinisce il rapporto tra città e natura contribuendo alla sostenibilità e al benessere della comunità integrando l’agricoltura con il tessuto urbano. Il successo della villa può essere d’ispirazione per altre città che possano riscoprire le proprie radici investendo sul futuro con occhi nuovi.