Il Muro del Canto a Genova per una notte di musica e resistenza
- Redazione
- 19 mag
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 28 mag
La band di Roma ha cantato l’Italia che resiste. Presenti anche Elio Germano e le sue BestieRare
di Valeria Meazza
Una burrasca di musica e libertà
Venerdì 9 maggio al PalaMare di Pra’ si sono dati appuntamento l’amore per la musica e quello per la libertà. A farli incontrare il Collettivo Burrasca che, rinnovando l’evento dell’anno scorso, questa volta ha portato Il Muro del Canto a Genova. La serata ha visto protagoniste anche le Bestie Rare, storico gruppo rap romano con Elio “Jazz” Germano tra le voci.
Dal palco, venerdì sera, ha parlato soprattutto la musica, forte e chiaro.
Ma ha parlato anche la coscienza libertaria di Genova. Lo ha fatto attraverso le voci del collettivo, che hanno ricordato una Superba partigiana e resistente e la sconfitta, proprio il 9 maggio, del nazifascismo. Lo ha fatto evocando Gaza e la Palestina, per chiedere giustizia. Ad ascoltare, una platea che contava anche molti anziani e bambini. Un chiaro segnale che in città il valore della difesa della libertà passa ancora di generazione in generazione in famiglia.
L’apertura degli SconVoltri: l’impegno politico in chiave punk ska
A “scaldare” il pubblico del PalaMare ci hanno pensato gli SconVoltri, con un irresistibile punk ska che parla di impegno politico e periferie resistenti. Attivi dagli anni ’90, questi sono ormai dei mattatori nell’area di Ponente. Non a caso, è proprio di quest’area che la maggior parte delle canzoni racconta identità e sfide.
E mentre sotto il palco si balla (anzi, un manipolo di irriducibili “poga” senza risparmiarsi), si fa strada l’idea di una periferia che chi vive il centro conosce poco. Una periferia che suda, lotta e ha fame: di innovazioni, di giustizia sociale, di spazi dove fare cultura e comunità liberamente.
Il Muro del Canto a Genova, tra cavalli di battaglia e un nuovo album
Non appena il gruppo romano sale sul palco, l’atmosfera cambia.
Si balla ancora, certo. Si balla sul ritornello dell’amarissima Fiore de niente, condivisa dai cittadini disillusi di ogni dialetto d’Italia. Si balla su l’Anima de li mejo, un inno alla vita così com’è, al di fuori dai ritmi imposti dal lavoro e dal consumo, e sulla più sarcastica Ciao core.
Ma soprattutto ci si raccoglie attorno alla voce di Daniele Coccia Paifelman, che dalla periferia romana porta con sé storie che in qualche modo riguardano ogni pubblico d’Italia. Così si ascolta la struggente Montale, dedicata a chi nel dolore riesce ancora a commuoversi per la bellezza della vita. Così si ascolta L’amore mio non more. Così si ascolta, tornando a ballare, l’interpretazione del gruppo di Malarazza, canto degli oppressi e inno di ribellione.
Mentre queste note stanno ancora svanendo, il concerto di Il Muro del Canto a Genova si conclude con un gesto più eloquente di un intero discorso. Il gruppo intona l’anticlericale Chi mistica mastica del 2012, sventolando la bandiera palestinese. A ricordare che, da queste parti, la musica distingue tra chiacchiere e impegno autentico. E non fa sconti.
Le Bestie Rare e il senso di un concerto
A chiudere l’evento sono le BestieRare, con un Elio Germano antidivo che con Social dilemma fa una dichiarazione cristallina: «E mo’ basta/con ‘ste celebrità con la verità in tasca/[che] fanno un brand delle loro vite/[…] se non fanno like non sono mai esistite».
La canzone che più segna il punto, però, nella città del G8, è Derive, sulla quale parte un boato dal pubblico del Palamare. Il motivo? Questi versi: «Siamo sicuri che poi/ i veri invasori non siamo noi?/ Chi è che bombarda a caccia di gas altrui/ e petrolio altrui?/ Spazziamo via la cultura locale/ a caccia del sogno occidentale./ E chi poi quel sogno lo viene a cercare/ lo lasciamo affogare nel mare».
Secondo me, il cuore della Genova resistente sta tutto qui. Nell’aver amato e coltivato i valori della democrazia da saper affrontare un’autocritica feroce. E nell’essere ancora e sempre pronta, senza raccontarsi favole, a ballare, cantare e lottare in difesa della libertà.