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Montecristo, l’isola segreta del Tirreno: natura incontaminata, storia e mistero

Aggiornamento: 27 mag

di Silvia Assunti


Nascosta tra le pieghe del Tirreno, Montecristo è un gioiello selvaggio e proibito, dove la natura regna sovrana e il tempo sembra essersi fermato. Isola leggendaria, resa immortale da Dumas e protetta da rigide restrizioni, è oggi uno dei luoghi più inaccessibili e affascinanti d’Italia. Pochi sono i fortunati che ogni anno possono calcare i suoi sentieri. Andiamo a scoprirla insieme.


Isola di Montecristo
L'isola di Montecristo

A largo del Golfo di Follonica, tra lo Scoglio dello Sparviero e l’Isola d’Elba, nelle giornate limpide e prive di foschia si scorge all’orizzonte un’isola a tre punte. Montecristo, l’isola che ha ispirato Dumas per il suo celeberrimo Il Conte di Montecristo. Da sempre l’isola di Montecristo mi ha affascinata con quel suo alone di mistero. Così vicina eppure inavvicinabile.


Un paradiso naturale protetto


L’isola di Montecristo è stata per molti anni abitata solo dal guardiano del faro, attualmente vi è un presidio dei Carabinieri di Follonica.

È una Riserva Naturale Statale dal 1971 nonché Riserva Naturale Biogenetica dal 1988 ed è parte integrante del Parco Nazionale Arcipelago Toscano

Come santuario marino, le acque, così come la terraferma, ospitano una grande varietà di flora e fauna autoctone. 


Delfini, tartarughe e capre selvatiche: un ecosistema unico


Visuale delle acque del santuario marino di Montecristo con delfini che si rincorrono
Le acque del santuario marino di Montecristo

Durante la traversata che da Portoferraio ci ha condotti a Montecristo, abbiamo osservato un branco di delfini giocare tra le onde lasciate dalla scia della barca rincorrendosi gli uni con gli altri. Poi, poco più oltre, abbiamo incontrato una tartaruga marina che nuotava placidamente. 

Sull’isola, invece, si possono ammirare le capre di Montecristo, specie diffusa soprattutto in Asia minore e Medio Oriente, la cui presenza sull’isola è attestata già dal XVI secolo. 

L’isola di Montecristo, inoltre, è casa anche della vipera di Montecristo ed è scalo di molte specie di uccelli migratori.


Alla scoperta della storia: tra eremiti e pirati 

 

Visitare l’Isola di Montecristo non è immediato poiché occorre prenotare e ottenere un permesso per potervi accedere. L’accesso è infatti contingentato: massimo 1725 persone l’anno suddivise in gruppi di 75 persone per ogni visita. Tutte le informazioni necessarie per la prenotazione e la visita, potete trovarle qui.

 

Dopo essere sbarcati sull’isola, le guide hanno provveduto a dividerci in gruppi distinti a seconda dell’itinerario scelto.


Il Monastero di San Mamiliano e le rovine nascoste nella macchia 


Vista del Monastero di San Mamiliano
Monastero di San Mamiliano

Scaglionati, abbiamo cominciato la salita verso il Monastero che si trova a circa 320 mt s.l.m. Costruito attorno al V secolo sulle rovine di un tempio dedicato a Giove, nei secoli è stato oggetto di svariati attacchi da parte dei pirati. Più volte ricostruito, fu definitivamente abbandonato nel 1553. Del monastero oggi si conserva la chiesa, spoglia ma affascinante. Originariamente il monastero comprendeva anche una sagrestia, una sala per riunioni, un orto e una cisterna nonché le stanze riservate ai monaci. 


Interno del Monastero di San Mamiliano
Interno Monastero San Mamiliano

Il rudere del mulino e la Grotta del Santo


Ingresso alla Grotta del Santo
Ingresso alla Grotta del Santo 

L’escursione è proseguita con la visita alla Grotta del Santo

Leggenda vuole che San Mamiliano in fuga dai Vandali, sia approdato sull’Isola di Montecristo. Ucciso il drago che abitava la grotta, San Mamiliano vi dimorò alcuni anni come eremita. Dal luogo di uccisione del drago si dice sia sgorgata una sorgente d’acqua miracolosa. 

Oggi nella grotta sono presenti numerosissimi ex voto testimonianza dei pellegrinaggi avvenuti nel tempo. 

Nei pressi della grotta è anche possibile ammirare il rudere di un antico mulino idrico.


Sorgente del fiume secondo la leggenda nata dopo l'uccisione del drago
Sorgente del fiume che secondo la leggenda nacque sul luogo di uccisione del drago
Grotta del Santo con ex voto lasciati dai marinai
Grotta del Santo con ex voto lasciati dai marinai negli anni
Ruderi del molino  alla Grotta del Santo
Ruderi del mulino presso la Grotta del Santo

Villa Reale e Orto botanico 


villa Reale di Montecristo e Orto Botanico
Villa Reale di Montecristo e Orto Botanico

 Il trekking sull’isola si è concluso con la visita alla Villa Reale e all’orto botanico che si trovano nei pressi di Cala Maestra, luogo d’attracco. 

Vista Cala Maestra con  Monastero
Cala Maestra con vista del Monastero

 

Il mistero del tesoro del Conte di Montecristo

 

Montecristo è un’isola avvolta da aloni di mistero e leggende. Come Dumas racconta, sull’isola sarebbe presente un tesoro, ma nessuno è mai stato in grado di trovarlo. 

Nel 2004, sotto l’altare della chiesa di San Mamiliano a Sovana (GR), sono state ritrovate 498 monete d’oro databili agli anni in cui visse il Santo. È questo il tesoro di cui parla Dumas? 

Non è certo, ma la leggenda rimane viva e ancor oggi c’è chi tenta di raggiungere l’isola per cercare il famigerato tesoro. 


Come visitare l’isola di Montecristo 

 

Come detto, Montecristo è visitabile solo su prenotazione - i posti si esauriscono poche ore dopo l’apertura delle prenotazioni. 

È vietata la balneazione così come è vietato prelevare alcunché dall’isola. Non sono ammessi animali da compagnia né bambini sotto i 12 anni. 

 

Itinerari escursionistici sull’isola 

È possibile scegliere tra 4 diversi itinerari a seconda della difficoltà e resistenza di ciascuno: 

Molto impegnativo: Cala Maestra – Monastero – Monte della Fortezza (vetta) (5.9 km)

Difficile: Cala Maestra – Grotta del Santo – Monastero di S. Mamiliano (a/r) (circa 3.61 Km)

Medio: Cala Maestra – Belvedere (a/r) 

(circa 2.1 Km)

Facile: Cala Maestra – Villa Reale – Eco Museo 

(circa 1km)

 

Tutte le info al sito del Parco Arcipelago Toscano. 

 

Montecristo non si lascia conquistare facilmente, con la sua natura selvaggia e le sue regole ferree. Ma forse è proprio questo che la rende affascinante. 

 

 

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