Il Giardino dei Tarocchi: arte, simbolismo e magia in Toscana
- Redazione
- 6 giu
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 8 giu
di Silvia Assunti
Sulla strada che dall’Aurelia conduce verso Pescia Fiorentina, al confine tra Toscana e Lazio, c’è una piccola strada che porta a Garavicchio. Una volta imboccata, subito si apre sulla destra un parcheggio sterrato e, poco più avanti, una struttura con bar e biglietteria. Varcata la soglia, la natura e l’arte si fondono in un’armonia surreale e onirica. Tra Tim Burton e Antoni Gaudì, tra creatività e visione, il Giardino dei Tarocchi è la realizzazione di un sogno.
Scoprilo insieme a noi.

Come nasce il Giardino dei Tarocchi: il sogno visionario di Niki de Saint Phalle
Nel 1955 l’artista Niki de Saint Phalle visita la Spagna e rimane colpita dall’opera di Antoni Gaudì. Più di tutto, la sua mente d’artista rimane affascinata da Parc Güell a Barcellona. L’opera di Gaudì ispira profondamente Saint Phalle che per anni custodisce il desiderio di dar vita a un proprio giardino di statue.
Nel 1974, a seguito di un ricovero, Saint Phalle soggiorna a St. Moritz dove rincontra una vecchia conoscenza, Marella Caracciolo Agnelli, alla quale parla del proprio desiderio di realizzare un giardino di sculture che rappresentino gli Arcani Maggiori. In seguito i fratelli Caracciolo mettono a disposizione di Saint Phalle parte di un terreno di loro proprietà in Toscana per realizzare l’opera.
Gli Arcani Maggiori diventano arte: il percorso tra le statue
Salendo il breve sentiero verso le sculture, l’incertezza si mescola all’attesa. Assai è la stravaganza che attende il visitatore: una maestosa scultura blu scintillante sotto i raggi del sole, la Papessa sormontata da Il Mago e, di fronte, una fontana con in mezzo la scultura della Ruota della Fortuna.

Ecco i primi arcani che il visitatore incontra, una maestosa scultura steampunk che, anziché vapore, emette un getto d’acqua che muove la Ruota simbolo della ciclicità della vita.
Dio, nella visione dell’artista, che ha creato la meravigliosa farsa di questo mondo in cui viviamo e la prorompente forza creativa e intuitiva femminile.
Poco più in là, sulla sinistra, una fanciulla in abito bianco che tiene per le redini un drago dalle scaglie verdi e le ali rosse simbolo della Forza sopra le proprie paure.

Poi si incontra la Luna, solitaria e ribelle che guarda verso il mare, simbolo di introspezione ma anche colei che influenza le maree, i cicli delle donne e tutto ciò che è legato all’acqua.

La carta della Temperanza viene rappresentata da un angelo che sovrasta una cappella dove al suo interno, abbracciati da specchi e mosaici multicolore, si trova un piccolo altare con una statuetta raffigurante la Madonna col bambino.


Dentro l’Imperatrice: vivere l’opera, abitare il mito
Come una sfinge, l'Imperatrice accoglie il visitatore nel suo ventre.

Qui la stessa artista ha vissuto molti anni mentre lavorava alla realizzazione del parco.



Oltre gli elementi classici che si incontrano all’interno di una casa resi unici dall’estro e dalla visione artistica di Saint Phalle, ci si imbatte negli arcani del Giudizio e del Carro.

Il percorso si snoda, poi, nel simbolismo della Torre di Babele e dell’Imperatore. Il maschile, nelle sue accezioni positiva e negativa, conduce allo sfaldamento dei castelli mentali che inevitabilmente debbono crollare per guardare oltre.



Ci sono poi gli Innamorati, raffigurati come Adamo ed Eva, la coppia primigenia, coloro che hanno fatto la prima scelta. Ed ecco che la carta rappresenta, per l’artista, la possibilità di una scelta giusta e una sbagliata, dove anche l’errore può rivelarsi una via verso la conoscenza di sé.
Un po’ in disparte, nascosta tra la vegetazione, si trova la Stella dalle cui brocche sgorga dell’acqua che, cadendo, genera un ruscello simbolo di rinnovamento.

Giustizia, Eremita, Papa: l’ascesa verso la coscienza
Un suono sinistro, stridulo, proviene dalle profondità della Giustizia, donna prosperosa i cui seni sono rappresentati dai piatti della bilancia.

A seguire si incontrano le statue dell’Eremita, dell’Impiccato e del Papa in una sorta di crescendo spirituale.

L'Impiccato, appeso a testa in giù, ha affascinato da sempre poeti e artisti con quel suo inusuale modo di guardare il mondo, sottosopra eppure con occhio nuovo. E non è un caso, infatti, che vicino si trovi il Papa, colui che rende decifrabili i misteri.


Morte, Diavolo, Mondo: la fine è solo un altro inizio
Prima di uscire passando sotto le gambe della carta del Sole, proseguendo lungo il sentiero che scende dal Papa, si incontrano altri tre arcani.

Il primo è il maestoso arcano della Morte che, a cavallo del suo destriero, porta rinnovamento.

Poco più oltre in una nicchia quasi nascosta alla vista, si cela la statua del Diavolo, sessualità ed eccesso.

Infine, ecco l’ultimo arcano del mazzo, il Mondo, colui che detiene il mistero della vita e la risposta della Sfinge.

Il Giardino che parla all’anima


Visitare il Giardino dei Tarocchi è non solo un viaggio nell’arte visionaria di Saint Phalle, ma è anche un viaggio spirituale guidato dalle carte. Ogni arcano custodisce un segreto, un messaggio, e ogni visitatore è chiamato a interpretarlo secondo il proprio sentire.
Saint Phalle ha lasciato un Giardino mistico dove cercare il proprio Io attraverso due delle chiavi millenarie possedute dall’uomo: l’arte e la divinazione.
INFORMAZIONI UTILI
Il giardino è aperto dal 1 aprile al 15 ottobre tutti i giorni dalle 14:30 alle 19:30 (ultimo ingresso ore 18:15).
Per accedere al giardino occorre comprare il biglietto il cui prezzo intero è di €15, ma sono previste delle riduzioni.
Tutte le informazioni sull’orario di vista, i costi e le agevolazioni potete trovarle al sito de Il Giardino dei Tarocchi. Clicca qui.