Torino, dove il pane diventa piatto: la storia di Bōl House
- Redazione
- 8 lug
- Tempo di lettura: 2 min
_ di Giorgia Casti
Tra le vie del centro di Torino nasce, dall’idea di tre amici, un format di ristorazione in cui tutto il menù viene servito all’interno di uno scrigno di pane, con un’attenzione particolare verso lo spreco e verso l’utilizzo di prodotti che garantiscano un gusto unico

L’idea
Tutto parte dagli Stati Uniti, dove Davide, sua sorella Enrica e il fidanzato di lei, Davide, assaggiano per la prima volta delle bread bowl molto particolari: a San Francisco una zuppa di granchio, sull’altra costa una zuppa di vongole. L’idea di servire un piatto all’interno di una ciotola di pane li colpisce subito.
Provano poi, a Praga, il tipico gulash, in Romania la zuppa di fagioli e cipolle, e così, viaggio dopo viaggio, l’idea inizia a prendere forma. Comprendono che in molte cucine del mondo esistono piatti tradizionali serviti nel pane.
L’innovazione
I tre ragazzi non hanno inventato nulla di nuovo, ma hanno saputo cogliere un dettaglio tutt’altro che banale: in genere, ogni nazione ha una singola ricetta che viene servita all’interno del pane. Loro, invece, hanno deciso di trasformare questa intuizione in un vero e proprio format di ristorazione, in cui tutti i piatti del menù vengono proposti all’interno di uno scrigno di pane.
La lavorazione
Per realizzare tutto questo, l’attenzione si è concentrata fin da subito sul pane, più che sulle ricette. Non volevano che fosse un semplice accompagnamento, né che finisse per generare sprechi. Così hanno iniziato a lavorare su consistenza e forma, affinché potesse diventare un vero e proprio piatto unico.
Dopo quattro mesi di prove, è nato lo scrigno che oggi troviamo nel loro ristorante: croccante fuori, morbido dentro, perfetto anche per contenere piatti liquidi. E oggi, su richiesta dei clienti, stanno introducendo anche una versione senza glutine.

Le ricette
Un menù in costante evoluzione, legato a ingredienti freschi, di stagione e di qualità. Tra ricette tipiche della tradizione italiana e piatti più creativi, ogni proposta invita a viaggiare con la mente verso luoghi lontani. Il piatto simbolo? La MeatBŌL: uno scrigno di pane che racchiude polpette preparate con la mollica avanzata, a testimonianza dell’attenzione verso il tema degli sprechi. Completano l’esperienza antipasti e dessert in formato mini-bōl, piccoli capolavori unici nel loro genere
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In conclusione
Quella di Davide, Enrica e Davide non è solo una storia di viaggi e sapori, ma anche di visione e cura per i dettagli. Hanno trasformato un’ispirazione internazionale in un’esperienza gastronomica originale, capace di coniugare gusto, sostenibilità e innovazione.
Il loro scrigno di pane non è semplicemente un contenitore, ma il simbolo di un nuovo modo di intendere la cucina: creativo, consapevole e profondamente legato al rispetto per le materie prime.