Ritrovare Modena a 15mila km di distanza
- Redazione
- 23 giu
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 25 giu
Di Kauti Belfakir -
Cosa succede quando lasci la tua città?
All’inizio ti sembra di scrollarti di dosso un peso...
Poi scopri che ti mancherà sempre un pezzo.

Nel 2023 ho lasciato la mia città.Quel biglietto di sola andata mi ha portata lontano da Modena. Via dalla routine, dalle certezze, dalle strade che conoscevo a memoria. Ho lasciato la mia città per cercare qualcosa che non riuscivo a trovare sotto i portici.
Eppure, da quando vivo all’estero – prima a Bali, ora in Australia – Modena è diventata più presente che mai.
Sto per raccontarti come ho ritrovato l'amore per la mia città, dall'altra parte del mondo.
La sorpresa tra gli scaffali
È cambiato tutto in un piccolo supermercato australiano.
Mi trovavo in un paesino dell’entroterra, un luogo dove non mi aspettavo di trovare nulla di familiare.
E invece, tra i barattoli e le spezie, ho riconosciuto più di una bottiglia con su scritto:
“Aceto Balsamico di Modena”.
Non un generico “balsamic vinegar”. No.C’era scritto proprio “Modena”.

Sono rimasta lì ferma qualche secondo, come se qualcuno avesse appena pronunciato il nome di una persona cara.
Era la prima volta che capivo davvero quanto fosse conosciuta la mia città.
E non solo per la Ferrari, che già da tempo sapevo essere il nostro biglietto da visita.
Quello che non sapevo — e che ho scoperto solo venendo qui — è che Modena è conosciuta anche per l’Aceto Balsamico di Modena.
Un condimento che pensavo fosse “nostro” e basta, e che invece ritrovo spesso anche qui, sugli scaffali australiani.
Ma la cosa più sorprendente?
Molti sanno che può essere prodotto solo a Modena!
Un dettaglio che ho sempre dato per scontato,
ma che qui, lontano da casa, ha assunto tutto un altro valore.
Forse perché quando cresci tra così tante eccellenze, finisci quasi per non vederle.
E invece basta allontanarsi un po’ — o finire dall’altra parte del mondo — per riscoprirle sotto una nuova luce.
In quel momento, in mezzo a scaffali stranieri, ho capito che Modena aveva attraversato il mondo prima di me.
E mi aspettava, discreta, in una bottiglietta di fluido nero, profumato e denso.

Rivedere con occhi nuovi
Da quel giorno ho iniziato a guardare Modena con occhi diversi.
L’ho rivista, ma da lontano.
Non più come il posto da cui scappare, ma come una città che ha qualcosa da dire.
Una terra che sa farsi amare nel mondo senza alzare la voce.
Le sue eccellenze sono silenziose, ma restano.
Il cibo, la lentezza, le mani che sanno fare.
Le storie che si intrecciano nei cortili, nei mercati, nelle cucine.
È strano pensarlo, ma forse dovevo andare lontano per imparare a sentirmi parte di tutto questo.
Perché il senso di appartenenza, a volte, ti raggiunge quando meno te lo aspetti.
In un’etichetta.
In una bottiglia.
In uno scaffale sperduto nell'entroterra australiano.
Portarsi Modena dentro
Oggi Modena è lontana.
Ma la racconto con orgoglio ogni volta che qualcuno mi chiede da dove vengo.
E ogni volta che ritrovo quell'etichetta tra gli scaffali o nella dispensa di qualche amico australiano,
non posso fare a meno di sorridere.
Grazie alle eccellenze di questa città,
ovunque io vada,
un pezzo di Modena cammina con me.